Presentata oggi l’idea di dare vita ad un Ambulatorio Medico Solidale nella Parrocchia dello Spirito Santo di Trani con la fattiva collaborazione dell’Associazione Orizzonti e la Caritas Cittadina al fine di contrastare un preoccupante default della Famiglia.
“Il budget familiare vede la voce sanitaria come fonte primaria di spesa: su 10 euro 6 sono spesi per i farmaci rispetto ai 3 o 4 della media nazionale. Questo crea un algoritmo negativo perché genera riduzione della forza lavoro, quindi, povertà e di conseguenza un default della Famiglia”. Lo ha comunicato con preoccupazione Angelo Guarriello, presidente dell’Associazione Orizzonti, realtà che dal 2008 offre il proprio aiuto concreto nella lotta contro i disagi dovuti alla povertà nella Città di Trani e nella Bat.
L’idea di aprire le porte dell’Ambulatorio Medico Solidale Polispecialistico “San Giuseppe Moscati” è stata presentata oggi nella Sala Aurelia della Parrocchia dello Spirito Santo alla presenza di S.E. mons. Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, di Don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana, di Don Mimmo Gramegna, parroco della parrocchia Spirito Santo – Trani e del Dott. Angelo Guarriello, presidente Associazione Orizzonti – Trani.
La nuova sfida solidale che vedrà protagonisti oltre all’Associazione Orizzonti anche la Caritas di Trani e la Parrocchia dello Spirito Santo si ispira a San Giuseppe Moscati “Medico dei poveri”, primario ospedaliero insigne ricercatore, docente universitario di fisiologia umana e di chimica fisiologica, medico per vocazione il cui bisogno imprescindibile durante l’arco della sua vita terrena fu quello di rispondere alle necessità degli uomini e alle loro sofferenze visitando premurosamente i malati, specie i più poveri e abbandonati, avvicinandoli in ospedale e nelle loro stesse abitazioni.
Nei prossimi mesi, infatti, nascerà in alcune stanze della Parrocchia dello Spirito Santo di Trani l’Ambulatorio Medico Solidale “San Giuseppe Moscati”, che vuole essere una risposta all’attuale emergenza sanitaria per la classe povera prefiggendosi di integrare l’assistenza sanitaria di primo livello ad esclusivo indirizzo per le persone povere che siano iscritte nei registri di povertà delle Caritas parrocchiali di Trani il cui accesso ai servizi sarebbe regolato da un programma informatico elaborato ad hoc con annessa “carta sanitaria elettronica” che ne gestirebbero la coerenza dei flussi sanitari.
“Sarà una grande opera di solidarietà – ha spiegato Don Mimmo Gramegna – che insieme all’Associazione Orizzonti e alla Caritas metteremo al servizio di chi non ha la possibilità di accedere alle cure mediche e di curarsi”.
“Non siamo contenti di dover avviare una iniziativa di questo tipo – ha aggiunto Don Raffaele Sarno – perché è evidente che nel nostro territorio, così come in Italia, cresce la fame di cibo ma anche la fame di farmaci e di cure”.
L’ambulatorio si dedicherà anche a coloro abbiano condizioni di salute precarie e sui cui, oltre all’assistenza sanitaria, sarà adottato un criterio di monitoraggio-osservatorio e di comunicazione agli enti preposti istituzionali e sanitari sia per lo stato di salute che per lo stato di povertà ed emarginazione con la finalità di favorire l’integrazione sociale. Fornirà ai pazienti servizio di medicina polispecialistica, servizio di infermeria, servizio di assistenza farmaceutica e, come supporto all’attività medica specialistica, anche alcune indagini strumentali. Tali esami saranno eseguiti all’interno della struttura ambulatoriale ed effettuati dal personale medico o infermieristico.
“Con la creazione di questo ambulatorio – conclude Guarriello – stiamo cercando di ridurre uno tsunami devastante. Non vogliamo sostituirci all’assistenza nazionale, ma entrare in cooperazione con essa attraverso volontari specializzati. L’ambulatorio offrirà visite specialistiche, diagnostica di primo livello fino all’erogazione dei farmaci grazie al rapporto fattivo di Orizzonti col banco farmaceutico italiano. Moscati ci ha insegnato che tutelare il povero significa tutelare la sua salute, ma soprattutto la sua dignità».